State cercando una soluzione abitativa un po’ originale, sostenibile e di dimensioni ridotte (anzi, ridottissime)? Magari qualcosa che vi permetta di smetterla di buttare soldi in affitti, o che possa essere ideale anche per chi vuole muovere i primi passi fuori dal nido. Perché non parlare di un’opzione che potrebbe perfino godere di un pezzetto di giardino, o essere completamente immersa nella natura? Il tutto senza spendere un capitale eccessivo, o aprire un mutuo che estinguerete quando sarete ormai in pensione.
Sembra impossibile, non è vero? Eppure un sacco di persone, nel mondo, già da anni vivono in modi simili a quelli descritti. Si tratta di coloro che hanno scelto di abitare nelle mini-case. Sono strutture che, nonostante la base occupi pochi metri quadrati, all’interno ospitano abitazioni complete. Le loro dimensioni ridotte hanno incentivato l’ingegno umano, che negli anni si è espresso attraverso tutti coloro che sono stati capaci di creare queste soluzioni abitative davvero strabilianti.
Caratteristiche di una mini-casa
Come suggerisce il nome, le mini-case, o tiny house in inglese, sono delle case piccole. Anzi, mini, considerato che normalmente si tratta di strutture di 20 o 30 metri quadri di superficie. Spesso anche meno. Ma ciò che più sorprende non è tanto la grandezza, o piccolezza di queste case, quanto il fatto che al loro interno contengano tutto ciò di cui si può aver bisogno in un’abitazione. Grazie a un’accurata organizzazione degli spazi, disegnati per sfruttare al massimo ogni anfratto, trovarsi all’interno di una mini-casa può essere un’esperienza davvero accogliente e piena di scoperte.
Solitamente gli ambienti che si trovano in una tiny house sono quelli più essenziali. Parliamo dunque di una cucina accessoriata, un angolo in cui pranzare, uno che funga da salotto ed eventualmente un altro per lo studio. Senza dimenticare il bagno e una camera da letto, o due. Tutti questi spazi, bagno escluso, in una mini-casa possono compenetrarsi, trasformarsi o avere più funzioni.
Ecco dunque che la scala per accedere al soppalco può essere anche una scarpiera, o un guardaroba, oppure fungere da dispensa. Il salotto potrebbe trasformarsi in poche mosse nella stanza degli ospiti, forse aprendo i contenitori che credevate fossero dei semplici divani per tirare fuori cuscini e lenzuola. Quella che a prima vista sembrava una semplice libreria, potrebbe anche essere una porta a scorrimento per accedere al bagno. Per non parlare delle botole nel pavimento, che potreste aprire per scoprire che la dispensa è più grande di quel che sembrava.
Mini-case: a ogni tipologia i suoi vantaggi
Esistono sostanzialmente due tipi di mini-case: quelle fisse e quelle mobili, altrimenti dette “su ruote”. Nel primo caso, si tratta di bungalow, spesso realizzati con materiali sostenibili o partendo da elementi riciclati, come i container per il trasporto di merci. Nel secondo caso, possiamo trovarci di fronte non solo furgoni camperizzati, ma anche dei veri e propri camion completamente trasformati all’interno. Le soluzioni, in entrambi i casi, sono davvero tantissime.
Una sottocategoria delle tiny house fisse è costituita dalle strutture a cupola geodetica o dalle iurte, entrambe basate su una pianta praticamente circolare. Le cupole geodetiche hanno molti vantaggi, soprattutto dal punto di vista economico. Si tratta di strutture che sfruttano la forma geometrica del triangolo, permettendo di creare spazi che non necessitano di travi o colonne. La iurta, invece, è il tipo di casa utilizzato in Asia centrale dalle popolazioni nomadi originarie del territorio. È tradizionalmente costituita da uno scheletro di legno, coperto da tappeti di feltro. Le tecniche di costruzione moderna hanno sostituito i materiali di origine naturale con quelli idrorepellenti e isolanti, senza compromettere la facilità di montaggio di una iurta.